Dagli Attivisti del M5S Aci Catena
Ad
un anno dalla presentazione dell'esposto da parte del Movimento 5
Stelle Aci Catena a firma del senatore Mario Giarrusso, si sono
concluse le indagini con il rinvio a giudizio per 11 consiglieri su
20, per le accuse che vanno dalla truffa alla falsificazione di atti
pubblici.
Le
maggiori emittenti televisive nazionali, come LA7 nella trasmissione “L'aria che tira" datata 02/08/2016, hanno riportato questa notizia,
anticipata dal quotidiano "La Sicilia" nell'edizione datata 01-07-2016.
In
particolare, i giornalisti de La7 hanno raggiunto i consiglieri rinviati a
giudizio, riuscendo a intervistare due di questi e mentre il primo si
appellava al garantismo, il secondo minimizzava, facendo riferimento
a un banale errore di battitura nei verbali.
Premesso
che, anche noi siamo garantisti fino a prova contraria, vorremmo
far rilevare che i fatti contestati dopo le indagini sarebbero ben più
gravi di quelli da noi evidenziati nell’esposto presentato alla
Procura della Repubblica di Catania un anno fa.
Dall'art
54 della nostra Costituzione, “[…]I cittadini cui sono affidate
funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed
onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.
Pertanto,
teniamo a sottolineare che, coloro i quali siano stati chiamati a
ricoprire una carica pubblica, qualora vengano rinviati a giudizio,
dovrebbero rimettere il mandato che è stato loro affidato,
semplicemente nel rispetto delle istituzioni e dei Cittadini, senza
attendere gli esiti di un processo.
Secondo
questo principio, ci aspettiamo, come atto
dovuto,
le dimissioni dei consiglieri o assessori rinviati a giudizio.
Inoltre, dato che, il numero dei consiglieri coinvolti supera la metà
dei componenti del consiglio comunale, chiediamo le dimissioni del
Sindaco, che non ha mai difeso i Cittadini dall’onta subita quanto
gli stessi consiglieri raggiunti da provvedimento
di chiusura delle indagini prima da rinvio
a giudizio
poi.
Se le dimissioni non arrivassero da parte di questi, siano i consiglieri non coinvolti a darle, tracciando un solco ancor più profondo tra essi e il resto del consiglio.
Se le dimissioni non arrivassero da parte di questi, siano i consiglieri non coinvolti a darle, tracciando un solco ancor più profondo tra essi e il resto del consiglio.